Le cause delle epatopatie sono estremamente numerose: si va dalle malattie da virus, batteri e protozoi a quelle di origine autoimmune, o di origine tossica (da alcol, farmaci, alimenti, sostanze chimiche di varia natura).
Un’altra malattia oggi molto comune soprattutto nei paesi occidentali come il nostro è la steatosi epatica, consistente in un accumulo eccessivo di grasso nel fegato, le cui cause sono di diversa natura, e che può avere un’evoluzione benigna ma anche evolvere verso una forma di cirrosi con tutte le sue problematiche.
Uno dei problemi delle malattie epatiche è che nella grande maggioranza dei casi anche le forme più avanzate e potenzialmente pericolose per la vita non provocano disturbi, per cui capita molto spesso agli epatologi di trovarsi di fronte a malattie che potevano essere curate efficacemente e invece sono state colpevolmente sottovalutate.
Quante volte un paziente con una modesta alterazione di alcuni dei cosiddetti test di funzionalità epatica si è sentito dire “ma cosa vuoi che sia, mettiti un po’ a dieta”, espressione totalmente priva di significato (cosa vuol dire “mettersi a dieta”?) e causa principale di un ritardo od omissione completa di una diagnosi che avrebbe potuto condurre alla risoluzione di un problema che, se ignorato, avrebbe potuto in prospettiva diventare pesante per la salute e in alcuni casi per la vita stessa.
Infatti, con l’avanzare delle conoscenze sulle cause delle malattie di fegato e gli enormi progressi delle terapie mediche e chirurgiche, oggi molte di queste malattie possono essere guarite completamente, o per lo meno la loro evoluzione futura può essere trasformata in qualcosa con cui poter convivere senza troppe conseguenze.
L’esempio più clamoroso è senza dubbio quello dell’epatite da virus C, un virus individuato solo trent’anni fa come causa di un numero elevatissimo di malattie che in alcuni casi potevano evolvere verso la cirrosi, cioè quello stato di alterazione strutturale del fegato che può causare gravi complicanze e anche il tumore primitivo del fegato.
Ebbene, da alcuni anni sono disponibili farmaci che eliminano completamente il virus in oltre il 95% dei casi praticamente senza effetti collaterali, col risultato di eliminare completamente le complicanze della cirrosi e ridurre di molto la possibile comparsa del tumore.
Ma anche per le malattie da virus B sono da moltissimi anni disponibili farmaci che consentono di cambiare radicalmente la prognosi di malati affetti dalla forma più grave della cirrosi: basti dire che in moltissimi casi paziente che a causa della gravità della loro condizione erano stati messi in lista d’attesa per trapianto di fegato poco dopo l’inizio della terapia ne sono stati tolti!
Ecco perché, anche in assenza di disturbi soggettivi, che come si è detto sopra sono quasi sempre assenti, quando si dovessero riscontrare inattese alterazioni di alcuni degli esami che riguardano la funzione del fegato (comprese indagini come l’ecografia, la TAC o la Risonanza magnetica), è sempre necessario rivolgersi ad un epatologo che analizzerà accuratamente il significato delle anomalie riscontrate, visiterà il paziente, ed eseguirà contestualmente una ecografia addominale, esame in ogni caso indispensabile ad effettuare una diagnosi e prescrivere la terapia più idonea a risolvere il caso.